EU FP7 e Horizon 2020 Framework

L’avvento di Twitter e il suo impatto nella conoscenza condivisa dei progetti di ricerca comunitari.
27 maggio 2016

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Era il 1984 quando nascevano i programmi quadro per finanziare l’innovazione europea e dopo oltre un quarto di secolo le iniziative comunitarie e gli investimenti si sono susseguiti ogni quinquennio, ampliando gli obiettivi di studio e i fondi a disposizione dei ricercatori.
Il nuovo Horizon 2020, pur mantenendo l’incremento del budget a disposizione salito a 80 miliardi di euro, segna un elemento di discontinuità rispetto ai sette framework program precedenti. La rimodulazione delle priorità di ricerca e dell’offerta dei finanziamenti, mira a rendere più incisivi i progetti e ad aumentarne le potenziali ricadute guardando in modo più diretto al mercato, allo sviluppo delle imprese e alle sfide sociali che attendono il nostro continente.
Proprio la percezione dei risultati ottenuti dalle progettualità realizzate in cooperazione da università, aziende, pubbliche amministrazioni del vecchio continente, risulta spesso vaga tra i cittadini europei che difficilmente hanno consapevolezza delle innumerevoli iniziative avviate grazie al contributo dei programmi quadro.

Osservatorio FP7 2007-2013

I progetti aderenti al programma quadro FP7 sono stati i primi, storicamente parlando, a poter cogliere l’opportunità di sfruttare le potenzialità comunicative offerte dai social media, per ampliare l’audience delle ricerche.
Andare oltre la cerchia degli stakeholder e aprire al grande pubblico quanto sperimentato dai progettisti e ricercatori di tutta Europa è stata una sfida colta in parte, ma che ha permesso a tanti utenti di apprendere e seguire le innovazioni messe in campo dai gruppi di ricerca in svariati ambiti di applicazione.
Sulla scorta di queste ragioni abbiamo intrapreso uno studio sui progetti del programma quadro FP7 che hanno utilizzato un account social media per diffondere contenuti e risorse relativi alla comunicazione del rischio e alle pratiche di resilienza, preparedness, disaster risk reduction e sistemi di early warning.

La ricerca si è concentrata sul programma Cooperazione, che costituisce il cuore del framework FP7 e ne è sicuramente la parte più ampia, incentivando la ricerca in collaborazione in Europa e in altri Paesi partner su 10 Aree Tematiche:
Health; Food, Agriculture and Fisheries, Biotechnology; ICT – Information & communication technologies; NMP – Nanosciences, nanotechnologies, materials & new production technologies; Energy;  Environment (including Climate Change); Transport; SSH – Socio-economic Sciences and the Humanities;  Space; Security.

Proprio il programma Security ha sovvenzionato i progetti con l’obiettivo di definire una strategia generale di sicurezza che ha avuto come focus i seguenti settori:

  • Sicurezza dei cittadini, soluzioni tecnologiche per la protezione civile, la biosicurezza, protezione dal crimine e dal terrorismo

  • Sicurezza delle infrastrutture e dei servizi pubblici

  • Sorveglianza intelligente e sicurezza ai confini tecnologie e comunicazione, coordinamento di appoggio a operazioni umanitarie e di soccorso

  • Integrazione dei sistemi di sicurezza, interconnettività e interoperabilità raccolta di informazioni per la sicurezza civile, la tutela della riservatezza e la rintracciabilità delle transazioni

  • Sicurezza e società

A partire da questi asset si sono sviluppate molteplici iniziative di ricerca europee che hanno condiviso tramite i social media e in particolare Twitter, esperienze, studi e nuove applicazioni tecnologiche utili alla sviluppo di strategie integrate e know how per la crescita della preparazione e della capacità di risposta ai disastri delle comunità europee.
Quali sono i progetti che hanno colto l’opportunità e hanno interagito con gli utenti per dare un empowerment e costruire una community attraverso le ricerche che potesse ampliarne la conoscenza dei risultati?
Lo scouting condotto in questi anni su Twitter ci ha portato a scoprire giorno dopo giorno questi account, permettendoci di costruire un patrimonio di conoscenza e relazioni da condividere con tutti gli studiosi e appassionati del settore.
Sono oltre 30 gli account censiti che a vario titolo si sono occupati di tematiche affini ai campi di studio della sicurezza e della protezione civile, di cui 17 certamente appartenenti all’area tematica sicurezza del programma cooperazione di FP7 e che è possibile seguire per scoprirne l’operatività e i risultati ottenuti sui seguenti account Twitter che compongono la lista aperta qui a disposizione:

Le progettualità sono sparse in tutta Europa e sono partecipate a vario titolo da enti di ricerca, università, aziende e istituzioni da tutte le aree geografiche del continente. La mappa qui di seguito, distribuisce geograficamente i progetti FP7 individuati nell’ambito della ricerca sugli account Twitter, in base alla sede del Project Coordinator.

L’analisi svolta fa emergere un ruolo rilevante per l’Italia che riveste il ruolo di project coordinator in cinque dei progetti censiti.

Sono due quelli relativi all’area tematica Security, nello specifico:
– il progetto Destriero che si propone di sviluppare uno strumento di valutazione per la ricostruzione e la pianificazione di recupero post crisi attraverso il telerilevamento, ha come ente capofila l’azienda del gruppo Finmeccanica E-geos SPA e come partner il CINI Consorzio Universitario Informatica e la Scar Srl.
– il progetto Super che ha come obiettivo lo sviluppo di un framework per l’impiego dei social  media nelle situazioni di emergenza, è coordinato dall’azienda Vitrociset e vede coinvolto il Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Campania in qualità di partner istituzionale.

Gli altri 3 progetti che vedono un ente italiano come capofila sono:
– il progetto Floodis, coordinato dall’Istituto Superiore Mario Boella di Torino per lo sviluppo di un’applicazione che fornisca informazioni in caso di alluvione, favorendo l’integrazione dei servizi di emergenza con informazioni satellitari.
– il progetto Rasor, coordinato dalla Fondazione CIMA per lo sviluppo di una piattaforma per effettuare l’analisi dei rischi e supportare l’intero ciclo di gestione delle catastrofi, tra cui un sostegno mirato al monitoraggio delle infrastrutture critiche e la valutazione dell’impatto causato dai cambiamenti climatici.
– il progetto Sector, coordinato dalla società E-geos SPA, al fine di migliorare i sistemi di gestione delle crisi in situazioni di emergenza multi-attore.

Altre aziende italiane e istituti di ricerca e pubbliche amministrazione compaiono come partner di alcuni dei progetti censiti:

Ies Solution, in Emergent ed EPISECC

Siti – Istituto superiore sui sistemi territoriali e per l’innovazione, in Fortress

Selex Es e il Comune di Genova, in Harmonise

Bridge 129 SPA, CSSC  e Zanasi Srl, in ISAR+

Università di Padova e Datapiano Srl, in Slandlail

Joint Research Centre, in Driver

CNR Iasi BioMatLab, in Impress

Consorzio Futuro Ricerca e Cima, in Risc-Kit

GISIG, in Pearl

La raccolta di dati e informazioni non ha carattere di esaustività e siamo certi che altri progetti si siano occupati a vario titolo dei temi legati alla riduzione dei rischi  senza l’ausilio dei social network, ma se i programmi EU – FP7 e Horizon 2020 hanno l’obiettivo di avvicinare i e migliorare le sinergie comunitarie, Twitter aiuta gli europei a conoscerli meglio.

Chi volesse segnalarci altre inziative europee simili presenti su Twitter per il programma quadro FP7 o sul nuovo framework Horizon 2020 può scriverci a:
mail: info@crisislab.org
fb: CrisisLab