EmerLab 2016

Il racconto della terza edizione di EmerLab, appuntamento con il mondo della Protezione Civile nella città di Monza.

di Nicoletta Fasanino

La natura imponente del parco di Monza, ha fatto da cornice alla terza edizione di EmerLab.
La manifestazione è stata presentata dagli organizzatori come “contenitore di eventi, convegni, esercitazioni e sessioni formative, un vero e proprio laboratorio di idee dove tutti questi aspetti convergeranno e troveranno sintesi” e le aspettative non sono state disattese.

Le attività programmate da Emerlab sono state articolate per coinvolgere famiglie, cittadini, istituzioni e volontari in percorsi di avvicinamento al mondo della Protezione Civile e alle tematiche dei cambiamenti climatici e della comunicazione del rischio. Non è mancata certamente una parte di formazione e approfondimento per gli “addetti ai lavori”. Appartenendo a quest’ultima categoria, inizio il mio racconto da qui.

Nei tre giorni di attività sono stati svolti corsi, in formula full immersion, dedicati ai volontari per il conseguimento di qualifiche specialistiche, quali  corso AIB, area intervento idrogeologico, segreteria da campo ed esercitazioni,  finalizzate a testare le capacità operative e di soccorso in quattro scenari di evento: maxiemergenza sanitaria causata da un incidente stradale, rischio idraulico derivante dal verificarsi di una piena del Lambro, ricerca persone scomparse ed antincendio boschivo.

Durante queste attività, oltre a misurare nella pratica le abilità delle strutture operative coinvolte e accorse da tutta Italia, emerge il grado di professionalità del sistema di Protezione Civile operante a livello locale.

Volontari, professionisti e cittadini che investono il proprio tempo per migliorare la capacità di risposta ad un evento. Si, perché in questo impegno profuso c’è tanto la consapevolezza di dover esser pronti per la propria città che quella di far parte di un sistema che fonda sul principio di sussidiarietà, in virtù del quale e come in una grande famiglia, nessuno è lasciato da solo nelle difficoltà che non riesce ad affrontare. Ed è sempre decisamente emozionante toccare con mano il concretizzarsi di questo spirito durante le esercitazioni proposte da Emerlab.

Un aspetto altrettanto importante proposto da Emerlab, in parallelo a convegni e seminari tematici, è stato il circuito di attività ed esposizioni dedicato ai cittadini, grandi e piccoli. Anche qui la rete tra enti ed associazioni ha creato un efficiente coordinamento per il perseguimento di chiari obiettivi: sensibilizzare alla prevenzione e all’autoprotezione, divulgare informazioni sul funzionamento del sistema di Protezione Civile e raccontare ciò che è stato e da dove si è partiti per arrivare al livello di preparazione attuale, mediante mostre fotografiche sulle attività svolte dalle associazioni in emergenze passate ed esposizione di mezzi storici.

Il successo maggiore lo hanno riscosso senza dubbio le attività di gamification proposte da Emerlab: la corsa al riempimento della safety bag e i quiz con Civilino, l’arrampicata in parete, il tour di guida sicura, la corsa ad ostacoli per imparare le fasi della rianimazione, la conoscenza degli animali da soccorso. Tutte tappe per conquistare un timbro sul certificato di addestramento che oggi ha reso un bambino divertito e felice, domani si spera, un adulto responsabile che da esperienze come queste, oltre alla bella giornata trascorsa con i genitori, ricorderà quando gli hanno insegnato che la resilienza è un percorso che va costruito passo dopo passo, preparandosi e conoscendo. Un percorso, fatto appunto di un susseguirsi di tappe, che molte istituzioni ignorano ricorrendo semplicemente a giornate spot e volantini graficamente gradevoli, realizzati perché la comunità sappia. Le comunità devono sapere, capire e responsabilmente agire. Questo fa una comunità sicura. Questo fa Protezione Civile.

Nicoletta Fasanino – @Nika_fas