Edison Pulse: energia per la resilienza

14 marzo 2017

Edison Pulse è la competition organizzata dalla compagnia energetica e dedicata alle startup e ai progetti innovativi che sperimentano nei settori energia, innovazione e consumer.
Il roadshow promozionale di Edison Pulse ha l’obiettivo di promuovere il contest (tra i programmi più longevi di ricerca e investimento in startup in Italia) raccontando le storie di innovazione che si sono già imposte nel paese.

Palermo è stata scelta, come seconda tappa del tour di Edison Pulse, per il crescente interesse verso il mondo startup e alle opportunità che questo modello di sviluppo imprenditoriale può fornire in ambito sociale e culturale.

Edison Pulse 2017

La novità della quarta edizione del premio Edison Pulse è l’introduzione di una categoria speciale “ricostruzione sisma”, dedicata a startup, gruppi e imprese sociali che operano con progetti per la valorizzazione delle eccellenze produttive, culturali e turistiche delle aree terremotate e delle soluzioni innovative per la gestione delle problematiche connesse agli eventi sismici.

“Quest’anno, attraverso una categoria speciale, Edison intende inoltre stimolare la ripresa e lo sviluppo di attività imprenditoriali nelle aree terremotate, con particolare riferimento alla valorizzazione delle peculiarità locali e ad innovazioni per la gestione delle problematiche connesse agli eventi sismici.”

Per vicinanza alla tematica, siamo stati invitati dagli organizzatori del meeting palermitano a raccontare la nostra storia di innovazione e il progetto di resilienza e di cambiamento culturale promosso da CrisisLab.

Lo abbiamo fatto parlando di quanto sia cruciale mettere a sistema le componenti tecnologiche (crowdmapping – community online), la struttura di gestione e le risorse operative sul campo, per dar vita a un progetto di innovazione che riesca a coinvolgere la comunità locale con lo scopo di incrementare il livello di resilienza di un territorio.

L’introduzione in Edison Pulse di una categoria della competition dedicata alla ricostruzione post sisma è assolutamente meritevole e l’inclusione delle imprese sociali, tra i soggetti che possono candidarsi alla call, è un’ulteriore conferma della lucidità dell’operazione da parte di Edison.

L’innovazione dovrebbe prevedere anche un cambio di paradigma, nel metro di giudizio di un progetto di startup, tenendo in considerazione il “social impact” da generare sui territori e comunità coinvolte e impegnate nella ricostruzione.

Reperire le informazioni e ottimizzarle, trasformandole in una risorsa per una comunità è una parte del processo che può essere realizzata mediante tecnologie esponenziali già esistenti (crowdsourcing, crowdmapping, crowdfunding, community online, SMEM, bigdata analysis) o investendo nella ricerca. Ma nell’innovazione sociale, a cui Edison Pulse fa riferimento con la categoria “ricostruzione sisma”, non si può guardare solo alla tecnologia.

Edison Pulse 2017

Per progettare il cambiamento di una collettività ferita e che si è scoperta vulnerabile è necessario includere ulteriori parametri di valutazione che tengano conto delle strategie territoriali, poste in essere, con lo scopo di rigenerare nei cittadini e nel tessuto imprenditoriale:

  • la connessione e coesione sociale,

  • la “valorizzazione delle peculiarità territoriali

  • la capacità di promuovere la resilienza, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri di ciascuno

Se l’obiettivo è quello di rideterminare un destino per queste zone, uno spunto, per chi vorrà partecipare alla call, è forse quello di guardare al passato e alla memoria di questi luoghi con occhi nuovi, perchè il riferimento al territorio e il protagonismo diretto della comunità possono rivelarsi essenziali per la value proposition dell’idea e fare da traino al business model canvas.

Sono rare le occasioni in cui lo sviluppo di un prodotto e di un modello di business sono direttamente chiamati a incidere in percorsi di ricostruzione e resilienza.
Ecco perchè la competition di Edison Pulse è davvero sfidante per gli innovatori italiani che sono chiamati ad aggiungere un nuovo target a quelli richiesti solitamente dai progetti di startup (tecnologia innovativa, scalabilità, replicabilità, sostenibilità del business model).

Potremmo definire questo ulteriore obiettivo “resilienza esponenziale”, prendendo spunto dalla citazione di Danilo Mazzara, mentor della tappa palermitana, e ispirata alla definizione di tecnologia esponenziale nella quale Steven Kotler racchiude tutte le tecnologie che consentiranno nei prossimi 20 anni di fare più innovazione che negli ultimi due secoli.
Di progetti e percorsi di “resilienza esponenziale” il paese ha veramente bisogno per velocizzare la diffusione di una cultura di prevenzione e community preparedness e il bando di Edison Pulse potrebbe rivelarsi una buona occasione.

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